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Direttiva Case Green: scopri tutte le novità

È stata approvata la nuova direttiva sulle case green nel Parlamento europeo. L'approvazione è arrivata il 12 marzo, in attesa del passaggio nella Gazzetta Europea. Le prospettive e i requisiti della prima formulazione sono stati sensibilmente ridotti, dando più spazio e flessibilità ai vari Stati per l'applicazione delle normative. Continua a leggere per approfondire tutte le novità!

Cosa sono il Green Deal europeo e la direttiva sulle case green

In Europa, è in corso una rivoluzione a lungo termine per rendere il nostro mondo più sostenibile, applicata a diversi ambiti: dai trasporti all'agricoltura e allo sviluppo urbano. La lotta al cambiamento climatico, che sta trasformando le stagioni, l'inquinamento e una popolazione in crescita ha imposto un totale cambio di regime, nella speranza di poter consegnare alle future generazioni un mondo ancora vivibile. Il Green Deal europeo raccoglie una serie di strategie e piani d'azione mirati alla riduzione drastica dei gas serra del 55% entro i prossimi anni, con l'obiettivo finale di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La difficoltà risiede nel notevole costo sociale ed economico per le nostre società, che dovranno investire ingenti quantità di risorse ed energie in un mondo dove la politica, spesso orientata a prospettive a breve termine, non ha la volontà di impegnarsi a fondo, preferendo risultati immediati.

I vincoli della direttiva sulle case green 

La negoziazione tra le parti non è stata facile, e si è cercato, in un Parlamento diviso, un compromesso che portasse alla seria applicazione di una serie di obblighi costruttivi per rendere gli edifici più sostenibili. Questi obblighi si applicano sia alle nuove costruzioni che a quelle già esistenti. Nella prima formulazione e durante la discussione, si parlava di requisiti stringenti e un obbligo di classe energetica minima per l'adeguamento degli edifici con scadenze tassative, previo multe o l'impossibilità di commerciare o locare gli immobili. Nell'approvazione definitiva sono stati eliminati gli obiettivi di classe energetica, mentre si applicheranno degli obiettivi di riduzione del consumo energetico con scadenze progressive, per permettere ai vari governi maggiore flessibilità nelle misure da applicare.

I requisiti di miglioramento energetico 

Gli obiettivi hanno determinato le prime scadenze:

- Riduzione del consumo energetico degli edifici del 16% entro il 2030.

- Riduzione del consumo energetico degli edifici del 20-22% entro il 2035.

Le misure adottate in Italia dal 2020 con il superbonus 110% e le riduzioni di impatto energetico ottenute saranno considerate nel conteggio delle percentuali di riduzione. Resta un vincolo: le ristrutturazioni, gli interventi e gli incentivi dovranno riguardare il 43% degli edifici più energivori. Dei 12,5 milioni di edifici in Italia, quelli da riqualificare saranno circa 5 milioni!

Il costo per i privati e per lo Stato 

Non è possibile calcolare il costo per ogni singolo intervento, che dipende dal punto di partenza del singolo edificio e dalla zona climatica. L'intervento principale di riqualificazione energetica, per dare un'idea, potrebbe avere un impatto di circa tra i 25.000 e i 50.000 euro ad abitazione, considerando l'installazione del cappotto termico, pannelli solari e rinnovo della centrale termica (caldaia).Ci si aspetta misure di sostegno economico per questa transizione, con un potenziamento dell'Ecobonus o versioni diverse del Superbonus 110%. Gli aspetti su cui si potrà intervenire nelle riqualificazioni energetiche sono principalmente tre: isomento termico (Cappotto e infissi), impianto di produzione di energia (pannelli fotovoltaici, impianti geotermici, pannelli solari) e centrale termica (caldaie e pompe di calore).

Obbligo di standard energetici per le nuove costruzioni 

Gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni Zero. Obbligatorio dal 2030 e già dal 2028 per gli edifici pubblici. In realtà la tendenza per le nuove costruzioni e già da qualche anno nel puntare a una classe A4, con standard costruttivi che sono diventati comuni, soprattutto nelle regioni più virtuose, come l’Emilia Romagna che da diversi hanno ha previsto degli obblighi più severi rispetto a quelli nazionali.

Le esenzioni 

Dalle nuove regole sono esenti gli edifici agricoli e quelli storici. Ogni Paese avrà la facoltà di escludere dalla normativa edifici protetti di particolare pregio architettonico o storico, installazioni temporanee, chiese e luoghi di culto.

Le nuove regole per caldaie a gas e pannelli fotovoltaici 

Dal 2040 non sarà più possibile installare sistemi di riscaldamento alimentati da combustibili fossili (le tradizionali caldaie a gas). In caso di ristrutturazione i sussidi per tali tipi di caldaie saranno azzerati dal 2025, e saranno applicabili solo per impianti ibridi con pompa di calore elettrica associata alla caldaia. Per i nuovi edifici pubblici sarà obbligatoria l'installazione di pannelli solari progressivamente, con piena applicazione dal 2030.

Sanzioni 

Nell'attuale formulazione della direttiva UE non sono previste sanzioni per chi non adegua il proprio immobile agli standard di efficientamento energetico. È data la facoltà a ogni singolo governo di provvedere autonomamente a legiferare in tal senso, restando fermo l'obiettivo della riduzione dell'impatto medio degli edifici.

Gli edifici rimangono liberamente commerciabili e vendibili al di là dell'efficienza energetica, così come non vi sono vincoli sulla locazione. Si immagina che verrà imposta, in caso di ristrutturazione e ammodernamento di un immobile, l'obbligo di dare priorità negli interventi scelti a quelli con impatto energetico, rendendo le ristrutturazioni più onerose, ma anche agevolate con adeguati incentivi e detrazioni fiscali.

L'influenza sul mercato immobiliare 

La classe energetica e l'impatto energetico degli immobili si riflettono immediatamente nei consumi e nelle bollette. La consapevolezza di un edificio sostenibile non è solo impattante a livello etico, ma tocca direttamente le tasche di chi cerca casa. Aumentando i costi di ristrutturazione, ma non essendoci al momento un obbligo di adeguamento energetico in caso di immobili poco efficienti, si ritiene che non vi saranno dirette conseguenze significative sul mercato degli immobili da ristrutturare. Reputiamo che manterranno il loro valore e possano diventare molto richiesti in caso di nuovi incentivi per le ristrutturazioni.

Tuttavia, gli immobili che già presentano un'alta efficienza e sono in classe energetica alta vedranno il loro valore mantenere e aumentare sensibilmente, essendo questo un aspetto determinante, restando un ottimo investimento. Naturalmente queste considerazioni valgono per la situazione attuale, in attesa dell'annuncio di novità o obblighi più stringenti.

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